Stavolta la trincea è stata colpita duramente. Le provvigioni sono misere cose, rarità di seta. Zanzare che mangiano schiena gambe e braccia, mani intorno alla vita - pochi secondi, Q.B. - , popone e feta (dirai te... e ti sembra poco?!). E poi De Andrè, che racconta assenze apparecchiate per cena e sono vecchie storie arrugginite, nn riescono nemmeno loro a dire le cose nuove appena successe, l'attacco ultimo allatrincea. Ridevamo sospesi perchè la paura alla fine nn ci coglieva mai fino in fondo... Parlavamo di paura, 'inadattitudine' per sentirci complici di quell'amore nuovo che si era affacciato. Si diceva, si pensava... : 'Sarà lecito? potremmo mai permetterci un amore così proprio mentre siamo in guerra? Potremmo permetterci l'arroganza di indecenti felicità strappate alla ragione? Potremmo permettercelo?? Siamo veramente dei ladri con la vita, quando la vita è terra e sangue, le alziamo il vestito e cerchiamo il suo sorriso oltre la sua miseria'. Così ci raccontavamo. E cadevano bombe sulla terra, sulla neve d'inverno e sulla polvere d'estate. Poi qualcosa è successo. Un colpo sordo, quasi definitivo... e la definizione, noi, proprio nn ce l'immaginavamo. Non eravamo preparati al colpo, quel colpo di testa, gli occhi fatti a conca, due tasche che grondavano sangue. Mi svegliai e guardai intorno. Capii tutto quello che nn avevo capito fino a quel momento. E le parole mancarono tutt'a un tratto. Sentii il vuoto dentro di me, come se una fotografia della trincea rasa al suolo mi si fosse stampata dentro la pelle, sotto la pelle, dal di dentro, sai...?
Scriverti cartoline di guerra, ora che mancano le provvigioni, si sfiorano i 48 chili e 48 gradi all'ombra... sembra da arroganti, da presuntuosi, nn potrei permettermelo di sprecare qualsiasi cosa di materiale, ora che di materiale scarseggia tutto. Ma se nn fosse per queste due gocce d'inchiostro, ti scriverei col sangue. Sai che significa... (e ometto un punto interrogativo).
Passa qualcuno ogni tanto, ma vorrei milioni di facce amiche come le zanzare dell'altra sera. Ma sentono tutti il peso della tristezza che mi porto dietro, sentono che poi a loro tutto questo pesa alla fine... perchè (anche questo alla fine si sa) nn si vorrebbe mai dover pensare alla tristezza.
Allora gironzolo per la strada dissestata, raccatto due parole per nn sentire la 'fine' che è arrivata al campo. E sul fianco scoperto so che si vede la ferita umida. Potrebbe far rabbrividire chiunque, me ne vergogno. Mi vergogno di essere indecentemente scoperta. Vorrei solo sentirmi dire che nn faccio allafineaduncertopunto così onco... e nemmeno paura.
Il vestito verde era per l'invidia, per l'odio che nn riescono onestamente a regalarti, perchè libera nn ti ci vogliono mai alla fine. Come potrebbero dare a te una libertà che a loro per primi nn sanno concedersi?
Nn sai che orrore i corpi distesi al sole. Nn sai che orrore l'odore di morte. Potrei impazzire se pensassi che questa è la realtà. Aver sognato la mia vecchia trincea e quella donna vestita di rosso a cui alzavamo la gonna per strapparle un sorriso, è l'unico appiglio rimasto. Mi sembra di stringere un dito sottile tra le mani, mi ci aggrappo con tutta la forza che mi è rimasta perchè in fondo a quel burrone nn ci voglio scivolare. Una cartolina come un dito sottile. La speranza che un piccione viaggiatore mi porti altre ali di carta da scrivere e far volare lontano, da qualche parte, perchè - si diceva... ricordi/dimenticando - 'casomai...'.

Felice di saperti dove sei. Nn posso raggiungerti ancora. E sul mio fianco la ferita, vecchia come la storia, nn si richiuderà stavolta. Stavolta mai. Imparerò a viverci forse. Ma come De Andrè raccontava a qualche sconosciuto, ''io il potere l'ho scagliato dalle mani'' e di bendarmi o ricucirmi la pelle, nn ho nessuna intenzione. Stavolta mai.
Le trincee nn sono luoghi sicuri come ci piaceva pensare, quando ci stringevamo gli uni agli altri nella complicità del nostro affetto. E' caduto un gran suono muto ad abbattere tutto, stracci di felicità compresi. Torno a pensare a quella storia del riso...

Che non si sa poi se sia davvero fatto

- il riso -

di una bocca all'insù

o somigli piuttosto a un'immensa distesa verde

affogata in fredde acque materne.


Ti abbraccio amico mio.

Nike sneakersUK Trainer News & Releases